Innanzitutto chiariamo il significato della parola suvara: si tratta di un mulino che, per svolgere la propria funzione, non si serve né del vento, né dell’acqua (una sorta di mulino “a secco”), ma si serve della forza di un animale da tiro, nello specifico di un cavallo. A pianta circolare, con muri di mattoni e tetto d’assi di quercia, serviva per macinare il frumento, l’orzo, l’avena e il granturco. Quello di Otok è l’unico mulino “a secco” rimasto intatto non solo in Croazia, ma, in generale, in questo lembo d’Europa, mentre in passato solo a Otok ce n’erano ben otto! Il mulino di Otok, sulle cui pareti è inciso l’anno 1863, dalla gente locale è anche chiamato “suvara di Tomašić” o anche “suvara di Klara”. Grazie allo status di bene culturale posto sotto tutela, la suvara di Otok è stata sottoposta a restauro e messa a disposizione dei turisti che amano le curiosità etnografiche.